Biografia

Nato a Roma nel 1952, dopo aver vissuto a Monterotondo, in provincia della capitale, fino al conseguimento del diploma di Liceo artistico, all'inizio degli anni '70 si trasferisce a Firenze dove completa la sua formazione diplomandosi in scenografia e costume con il Prof. Ghelli all'Accademia di Belle Arti nel 1974.

Già durante gli anni di studio all'Accademia fiorentina inizia la sua attività teatrale studiando, tra gli altri, con il regista Vittorio Cottafavi (partecipa anche allo sceneggiato "Sotto il placido Don" da lui diretto) e con l'attrice senese Margherita Sergardi.

Negli stessi anni (1975) inizia la sua collaborazione con il Centro Studi Danza di Firenze, diretto da Cristina Bozzolini e Lilia Bertelli, e intraprende lo studio della tecnica gestuale, del mimo e della clownerie, studiando con maestri come la coreografa argentina Susana Zimmerman, con la danzatrice americana Katie Duck, il mimo Yves Le Breton, Nola Rae (allieva di Marcel Marceau), Robbje Nadas (allieva di Martha Graham), Roy Bosier, Julie Goell.

Un giovane Franco Di Francescantonio sul set insieme
al regista Vittorio Cottafavi

I suoi primi spettacoli, in cui interpreta subito ruoli da protagonista o co-protagonista, prendono corpo all'interno del Collettivo Teatrale dell'Accademia di Belle Arti di Firenze e portano la firma registica del Collettivo, come era caratteristica delle produzioni universitarie degli anni '70: "La Santa Cortigiana" di Oscar Wilde (in cui interpreta Onorio); "Il Drago" di Evgenij Schwarz (interpreta il personaggio del Borgomastro); "Alice nel Paese delle Meraviglie", tratto dall'omonimo libro di Lewis Carroll; "Il Tacchino" di Slawomir Mrozek (interpreta il Poeta).

Negli stessi anni ha inizio la collaborazione con i fratelli Andrea e Antonio Frazzi, che lo dirigono nei seguenti spettacoli: "In alto mare" di Mrozek (personaggio: Nedio), spettacolo che viene anche ripreso dalla RAI; "Victor o i bambini al potere" di Roger Vitrac (nel ruolo di Victor); "Don Giovanni" di Molière nella riduzione di Bertolt Brecht (nel ruolo di Sganarello). Nell'ambito del Festival Opera Barga, e con la collaborazione alla regia di Maria Francesca Siciliani, mettono in scena "La contadina astuta" di G.B. Pergolesi e "Atto senza parole" di Samuel Beckett.

Collabora anche con l'autore e regista Ruggero Rimini negli spettacoli "Rappresentazione per Adelchi di Alessandro Manzoni", testo e regia di R. Rimini, nel ruolo di Re Desiderio, e "Medea" di Seneca, nel ruolo di Giasone.

Nel periodo 1976-1978 fa parte del Trio "I Giancattivi" insieme a Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, con i quali mette in scena gli spettacoli di cabaret: "Nove volte su 10+1", "Il Teatrino" e "Pastikke". Realizzano inoltre dodici puntate radiofoniche per Spazio Libero Toscana.

I Giancattivi

Con la Compagnia "Collettivo Danza Contemporanea di Firenze" realizza i primi spettacoli in cui lavora sia come attore di parola che come mimo e danzatore: è Tancredi nel "Combattimento di Tancredi e Clorinda" di Claudio Monteverdi, con la coreografia di Cristina Bozzolini. Sempre con la Bozzolini prende parte alla "Conferenza sulla danza" presso il Teatro Comunale di Firenze. È attore-ballerino nello spettacolo "Danze storiche dal 1300 al 1700", con la danzatrice Maria Grazia Nicosia.
Con la coreografa Susana Zimmermann prende parte agli spettacoli "È solo un pensiero", su testo di Leonardo Da Vinci e musiche di Albinoni; "Spazi azzurri", su musiche di Johannes Brahms; "Correspondances", su testi di Baudelaire.

Nel 1980 inizia la sua collaborazione con il regista Massimo Masini, all'interno della Compagnia del Gallo con la quale mettono in scena "L'ombra" di Schwarz, in cui interpreta il ruolo dello Scienziato, e alcuni atti unici di Cechov: "Domanda di matrimonio", "L'orso", "Fa male il tabacco", "Il canto del cigno", riuniti in un unico spettacolo sotto il titolo: "L'azione si svolge su un palcoscenico" (1981).

Correspondances

Dall'inizio degli anni '80 cominciano le collaborazioni con i registi e gli attori più prestigiosi: nel teatro di prosa, "Maria Stuarda" (1983) diretta da Franco Zeffirelli; "Clizia" (1985-86) interpretata e diretta da Alfredo Bianchini; "La trilogia di Figaro" (Festival di Marlia 1985) diretta da Beppe Menegatti, "La scuola delle mogli" (1982) di Moliére con Mario Scaccia per la regia di Marco Mattolini.
Continua la strada intrapresa nell'ambito del teatro gestuale fin dagli anni '70, collaborando con il Balletto di Toscana ("Alchimia del dolore" con la danzatrice Maria Grazia Nicosia nel 1985), e con la Compagnia di Fabrizio Monteverde ("Herr Salieri" nell'ambito della 44° Estate Fiesolana nel 1991).

Herr Salieri

Anche nell'ambito del teatro musicale sono numerose le collaborazioni: "Arlecchino" di Busoni (Teatro dell'Opera di Genova, 1981); "Ion" (Festival delle opere da camera di Arezzo, 1982) di Franco Piva; "L'amore delle tre melarance" (1984) di Piovani-Cerami con la Compagnia Pupi e Fresedde; "Through roses" (1986) di M. Neikrugh, per la regia di Massimo Masini; Giovanna d'Arco" (1989), "Lauda" (1993) e "Agamennone" (1994) di Roberto De Simone; "Marilyn" di L. Ferrero (Teatro dell'Opera di Roma), diverse versioni de "L'Histoire du Soldat" di I. Stravinskij, opere e intermezzi di Monteverdi, Pergolesi, Stradella, Cimarosa, Wolf-Ferrari; "Eugene Onegin" di S. Prokofiev, "Opera sogno" (1991) di Claudio Lugo, e in anni più recenti "Il piccolo principe" e "Il Gabbiano Jonathan Livingston" di Massimo Buffetti.
Molto frequenti anche le collaborazioni con il Teatro Comunale di Firenze, citiamo fra tutte la collaborazione in qualità di mimo, nel ruolo di Arlecchino, nel "Benvenuto Cellini di Berlioz, all'interno del 50° Maggio Musicale Fiorentino.

Franco di Francescantonio nel ruolo di Puck

Collabora in numerose occasioni con la Compagnia Carla Fracci - Beppe Menegatti: "Splendori e miserie" (1984), "Alma Mahler" (1994), "Sogno di una notte di mezza estate" (1995), nel ruolo di Puck, al Teatro Romano di Verona, e "Ida Rubinstein" (1999) per la Scala di Milano.

Sempre negli anni '80 ha inizio la sua collaborazione con Micha Van Hoecke e il suo Ballet Theatre Ensemble con il quale realizza gli spettacoli "Prospettiva Nevskji", "Doucha", "Dante Simphony", "Quadro di famiglia" e "Les mariés de la tour Eiffel-A Paris" per il Teatro Massimo di Palermo. Con questi spettacoli prende parte a tournée internazionali, nelle quali recita anche in francese e spagnolo, all'interno dei più importanti Festival internazionali di teatro e danza, tra cui: Avignone, Nantes, Bruxelles, Berlino, Parigi, San Pietroburgo, Caracas, Bogotà, Città del Messico.

Nel 1989 è invitato da Giorgio Strehler a far parte della Compagnia del Piccolo Teatro di Milano, dove nella stagione '94/'95 è protagonista de "La Commedia degli Ebrei alla Corte di Mantova" per la regia di Gilberto Tofano, con il quale aveva già collaborato nel 1980 dando vita alla maschera di Bonaventura in "Qui comincia la sventura del Signor Bonaventura", spettacolo nel quale recitava anche il suo maestro Alfredo Bianchini nel ruolo del Bellissimo Cecè.

Lettera al padre

Il 1983 è un anno molto importante nella carriera di Franco poiché è l'anno del debutto dello spettacolo "Lettera al padre" di Kafka, per la regia di Massimo Masini. Con tale spettacolo si può dire che abbia inizio in maniera evidente la sua ricerca espressiva individuale, tesa a fondere parola, movimento e canto in un unico momento teatrale, ricerca che affonda le sue origini già nelle prime sperimentazioni degli anni '70. Lo spettacolo sarà rappresentato in numerose città italiane ed europee e riceverà importanti riconoscimenti, tra i quali il prestigioso premio della critica della Città di Barcellona come miglior attore della stagione teatrale 1988/89. In questo stesso stesso anno realizza, con la collaborazione di Tobia Ercolino, una particolare versione de "La voce umana" di J. Cocteau, nella quale il ruolo della protagonista viene trasformato al maschile. La sua carriera comincia ora a dividersi tra Barcellona - dove collabora con l'Istituto del Teatro per i programmi didattici e tiene corsi sulla gestualità - e altri paesi europei. Collabora con la Needcompany di Bruxelles diretta da Jan Lauwers, con la quale realizza nel 1995 lo spettacolo "Snakesong-Le Pouvoir (Leda)".

"Confessione" da Lev Tolstoj

Nel 1993 realizza per il Festival di Sitges lo spettacolo "Giovanni D'Annunzio" tratto da "Giovanni Episcopo" di Gabriele D'Annunzio, per il quale, oltre all'interpretazione insieme a Tomasella Calvisi, ha curato la regia e l'adattamento del testo. Nel 1996 inizia la sua collaborazione con il Festival Grec di Barcellona, partecipando agli spettacoli "Attraverso i Villaggi" di P. Handke e "Así que pasen cinco años" di F. G. Lorca, "Rossiniana" (con il teatro Liceu), tutti per la regia di J. Ollé, e curando la messa in scena dello spettacolo di teatro-musica "A l'altra banda" di Jordi Collet, su testi di B. M. Koltes. Nel '97 realizza, con la regia di Riccardo Sottili, il monologo "Confessione" da Lev Tolstoj per la cui interpretazione vince, per la seconda volta, il premio della critica di Barcellona e, il 6 marzo 2001, presso il Teatro Baltic House di San Pietroburgo, anche il prestigioso premio Baltic International Festival, noto appuntamento teatrale dedicato ai grandi monologhi che vede confrontarsi attori di tutta Europa. Sempre a San Pietroburgo, nel 2003, vince il premio speciale della giuria con lo spettacolo "Recitarcanzoni - Venti canzoni d'autore per cantattore e tre musicisti" -, regia di Riccardo Sottili.

Recitarcanzoni

Nel 1999 crea per il Festival Grec di Barcellona, lo spettacolo "Poi piovve dentro a l'alta fantasia", ispirato alle Lezioni Americane di Italo Calvino, e il recital "M'illumino" sulla poesia italiana del Novecento, con il musicista Stefano Agostini. Nel 2001 dirige, per il Teatro Nacional de Catalunja, lo spettacolo "Mòn Brossa" intorno all'opera del poeta catalano Joan Brossa. Nel 2000 realizza i movimenti di scena dell'opera "Mass" di L. Bernstein per il Festival di Peralada, regia di Juan Ollé.

In Italia, negli anni '90, collabora con il Teatro Verdi di Pisa e l'Atelier della Costa Ovest nello spettacolo "Una città proletaria", su testo di Athos Bigongiali, per la regia di Paolo Pierazzini. Con il Teatro di Rifredi per lo spettacolo "Amato mostro" di Xavier Tomeo, regia di Angelo Savelli. Con il Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano per lo spettacolo "Cabalammore" di Antonio Fatini, regia di Riccardo Sottili. Interpreta il personaggio di D'Annunzio in "Notturno", diretto da Massimo Luconi. Per tre stagioni è il gatto Zorba nella versione teatrale de "La gabbianella e il gatto che le insegnò a volare" di Luis Sepulveda, con la coreografia d J. Iancu, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano. È il Re di Fez nel "Principe costante" di Calderon de la Barca con la regia di Pier'Alli, prodotto dal Teatro Metastasio di Prato. Realizza la lettura integrale dell'Apocalisse di Giovanni, le Prediche del Savonarola nel Duomo di Santa Maria del Fiore di Firenze, le Lettere di S. Caterina da Siena con il gruppo vocale L'Homme Armé e la Passione di Giovanni del Corteccia con il coro del Maggio Musicale Fiorentino.

"Una città proletaria" di Paolo Pierazzini

Fra le produzioni a cavallo fra la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000 ricordiamo: "Libera me", dell'israeliano Yehoshua Sobol, portato in scena in due versioni, in Italia con la regia di Alberto Rosselli e a Barcellona con la propria personale regia; e il recital "Lingua toscana in bocca fiorentina", titolo ripreso da uno spettacolo degli anni '70 di Alfredo Bianchini, con il quale Franco omaggia appunto il suo maestro Alfredo.

L'ambito cinematografico lo vede impegnato in rare occasioni: oltre alla episodica partecipazione al film "Otello" di Franco Zeffirelli nel 1986, ricordata con poetica leggerezza da Franco nel racconto "Io e Margherita" che si può trovare su questo sito, ha partecipato ai cortometraggi "Endora", finalista ai premi Oscar dedicati alle scuole internazionali di cinema, e "Mangia" di J. Lauwers-Needcompany; al film "Goya a Bordeaux" di Carlos Saura, "La Rentrée" di Franco Angeli, "No somos nadie" di Jordi Mollà, "Antonio guerriero di Dio" di Antonello Belluco.

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